È evidente e i dati statistici lo dimostrano: gli acquisti online vanno alla grande e sono in continua crescita! D’altronde, cosa c’è di meglio di ricevere un pacco direttamente a casa potendo scegliere tra un’infinità di negozi, vicini e lontani, e magari anche a prezzi competitivi?

Questo è il motivo per cui moltissime piccole e grandi aziende in Italia e all’estero stanno creando i loro e-commerce proprietari, ottimizzati per i motori di ricerca e facili da reperire nel grande mercato online. E fin qui tutto ok.

Tuttavia, al pari del progresso tecnologico si adeguano le normative statali e europee per garantire anche agli online-consumer delle esperienze sicure, trasparenti e positive.
Una recente ricerca ha svolto un’analisi statistica sull’adeguamento degli ecommerce italiani alle normative per la vendita online, e indovinate cosa ne è venuto fuori? Che ben 7 siti su 10 non le rispettano!

Niente panico: siamo qui apposta per guidarvi attraverso un percorso facile e spiegato in parole semplici per capire se il tuo ecommerce è a norma. Ecco i cinque punti da tenere a mente.

Indice:

1. Protocollo HTTPS

2. Privacy e Cookie Policy

3. Trattamento dei dati personali e consenso esplicito: che succede se non mi registro?

4. Termini e Condizioni di Vendita

5. Regolamento su Sconti e Recensioni

1. Protocollo HTTPS:

Sembrerà banale, ma niente deve essere dato per scontato. Quindi cominciamo dal parlare del protocollo https, un protocollo di sicurezza che permette di navigare i siti web in maniera sicura e di far comparire il lucchettino prima del url.
Sembrerà banale, ma questo è uno dei passi fondamentali da fare con un e-commerce perché permette una navigazione libera da eventuali “man in the middle”, malintenzionati che si intromettono nella navigazione e che potrebbero spacciarsi per il rivenditore.
In tutti i siti web ed in particolare negli e-commerce, dove avvengono transazioni di denaro, è necessario avere questo protocollo.

2. Privacy e Cookie Policy:

Quando parliamo di privacy e cookie policy ci riferiamo alla norma chiamata GDPR (General Data Protection Regulation) ovvero quella norma che regola il trattamento dei dati personali e il consenso al tracciamento dei cookie. Ogni sito web infatti deve per legge informare i propri utenti di quali dati raccoglie (nell’iscrizione a una newsletter come in un form contatti), per quanto li conserva e quali sono le finalità e le modalità di trattamento.
I cookie  sono delle parti di codice che possono essere installate sul proprio sito web e che permettono il tracciamento più o meno anonimo dell’utente, così da capire qual è la zona di provenienza e quali azioni vengono fatte sul sito web, sia esso vetrina o ecommerce. Questi cookie sono pensati per ottenere dei dati statistici sugli utenti e dare così un’esperienza di navigazione migliore.
Tuttavia, il consenso al tracciamento non è obbligatorio per l’utente visitatore, deve essere esplicito e il titolare del sito web deve essere in grado di fornire i consensi in ogni momento nell’arco di tempo in cui dichiara di conservare i dati. Questi consensi devono essere raccolti passando per un banner che avvisa gli utenti della richiesta di tracciamento, deve contenere necessariamente un bottone di uscita visibile e nel caso si scelga la chiusura del banner il consenso deve essere impostato di default su “nega il consenso”.

3. Trattamento dei dati personali e consenso esplicito: che succede se non mi registro?

Sempre nel GDPR rientra la norma sui dati personali. Accade infatti che negli ecommerce si possano svolgere acquisti sia da utenti registrati che da utenti non registrati. Quando un utente non si registra, vengono comunque richiesti i dati personali per la spedizione (nome, indirizzo, numero di telefono). Nel momento in cui questi dati vengono raccolti deve essere presente un segno di spunta che permetta il consenso esplicito al trattamento dei dati personali. Fun fact: molti ecommerce non lo hanno!

4. Termini e Condizioni di Vendita:

I termini e le condizioni di vendita devono essere sempre presenti ed esplicite in un ecommerce e devono spiegare il regolamento circa l’acquisto, le spedizioni e le relative spese, e le modalità di reso. Quest’ultimo deve essere sempre possibile ed esplicitato, in quanto il codice del consumo a tutela dei consumatori garantisce la possibilità di reso senza motivo esplicito nei 14 giorni successivi all’acquisto.

5. Regolamento su Sconti e Recensioni:

Ultimo punto e forse anche il più controverso: la direttiva omnibus europea ha regolamentato l’uso delle recensioni e degli sconti. Affrontiamo un punto per volta:

• Recensioni: la direttiva vieta l’obbligo di pubblicare recensioni false, di manipolarle (cioè chiedere la recensione solo agli acquirenti che si presume siano soddisfatti o scambiare beni o denaro in cambio di recensioni positive); vieta la selezione di alcune recensioni (mostrare solo le recensioni positive e non mostrarne altre negative) e obbliga i titolari ad esplicitare il modo in cui le recensioni vengono raccolte (sono raccolte tramite Google, Trustpilot, o altro?)
• Sconti: la direttiva omnibus spiega come sia obbligatorio indicare lo storico del prezzo di almeno 30 giorni precedenti alla riduzione, questo per garantire trasparenza sull'andamento dei prezzi ed evitare che il consumatore percepisca un'offerta imperdibile laddove si trovi davanti a un rigonfiamento del prezzo.

In conclusione, questi sono i punti da tenere d’occhio nel tuo ecommerce.

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Per saperne di più:

E-commerce, da comodità a beffa: 7 siti su 10 sono fuorilegge.

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